"Quando si prova a scalare una montagna per dimostrare la propria bravura, è raro che si arrivi alla vetta. E anche se ci si arriva, è una vittoria ben meschina. Per consolidarla bisogna continuare a misurarsi, incessantemente, condannati ad aderire per sempre a una falsa immagine di sè, ossessionati dalla paura che l'immagine non sia vera e che qualcuno lo scopra... All'occhio inesperto tra la scalata centrata sull'ego e quella che mette l'ego da parte non c'è nessuna differenza. Ma lo scalatore tutto proteso verso il proprio ego è come uno strumento fuori fase. I suoi passi sono troppo affrettati o troppo lenti. Con ogni probabilità uno scalatore così perde la bellezza della luce che filtra tra gli alberi. Rifiuta il qui, ne è scontento, vorrebbe essere più avanti ma quando ci arriva è altrettanto scontento, perchè il "là" diventa "qui". Quello che sta cercando, quello che vuole, è tutto intorno a lui, ma lui non lo vuole, proprio perchè ce l'ha tutto intorno. Ogni passo è uno sforzo, sia fisico che spirituale, perchè egli immagina che la sua meta sia esterna e distante."
Robert M.Pirsig
"Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta"
Grazie come sempre al mitico Fabio …
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